"Nessuno mi aveva detto", il nuovo libro di Enza Graziano. Un viaggio attraverso la maternità raccontato dalla scrittrice di Aiello del Sabato che ha riscosso grande successo con i primi due romanzi.
Ecco cosa ci racconta la scrittrice:
"Mi chiamo Enza e sono una mamma che adora scrivere. Nessuno mi aveva detto è il mio terzo libro. A differenza degli altri due, però, questo non è un romanzo. Piuttosto, si tratta di quello che io amo definire “un viaggio attraverso la maternità.
Perché l’ho scritto?
Mi sono imbattuta in vari libri su gravidanza e maternità, ma sentivo che c’era sempre qualcosa che mi sfuggiva. Infatti, le persone, di solito, si sentono in diritto di poter dire molto sull’esperienza della maternità, ma la verità è che tante cose non vengono dette: nessuno mi aveva detto dei momenti di sconforto, di stanchezza, del dolore fisico o del disagio che avrei potuto provare. E nessuno mi aveva detto neppure di quanto intense possano essere certe emozioni, di quanto indimenticabili siano alcuni vissuti.
Inoltre, ho capito che, anche se ero in cerca di consigli, spiegazioni e dritte, avevo l’esigenza di sperimentarmi come mamma. Ogni genitore, infatti, a mio avviso, non può che essere diverso da un altro, perché ogni bambino lo è e ogni famiglia ha il suo peculiare funzionamento.
Quali sono gli obiettivi di queste pagine?
Il primo è condividere un'esperienza, la maternità, appunto, tra le più difficili ma anche tra le più belle della mia vita. Il secondo, come già detto, è parlare di cose che di solito non dicono e che quindi ho scoperto (e sto scoprendo) strada facendo. Infine, mi piacerebbe se le mie righe riuscissero a offrire spunti di riflessione, a far rivivere momenti intensi e indimenticabili legati alla maternità, a indirizzare i propri vissuti verso nuovi significati. Per questi motivi, alla fine di ogni capitolo, esorto il lettore a scrivere qualche riga sulla propria esperienza, rispondendo ad alcune domande.
A chi è rivolto?
Naturalmente, alle mamme. A chi ha figli, a chi sta per averne, a chi ne vorrebbe. Come specifico nell’introduzione, in queste pagine si rispecchieranno prevalentemente le donne che hanno portato a termine una gravidanza, partorito e che vivono con i loro bambini. Tuttavia, potranno rispecchiarsi in alcune questioni anche le mamme surrogate, le mamme che hanno fatto ricorso a mamme surrogate e le mamme adottive. Certo, per ognuna di queste situazioni occorrerebbe un libro/diario più specifico, e chissà che un giorno non sia possibile trovarlo.
Credo che questo libro possa incuriosire anche i papà: la maternità non è forse anche affar loro? È impensabile che i vissuti, le emozioni, i dubbi e le ansie delle mamme non coinvolgano (e travolgano) anche i loro compagni di vita.
In definitiva, è un libro che potrebbe interessare chiunque voglia approcciarsi alla tematica della maternità.
Perché le persone dovrebbero leggerlo?
Perché non è un manuale sulla genitorialità, non dispensa consigli, non pretende di svelare come vivere la maternità. Piuttosto, è una condivisione di esperienze (non solo di chi scrive, ma anche di chi legge), scritte con riflessività e serietà, ma soprattutto con una buona dose di ironia.