(di Flavia Balestra) Chi non è attratto, al mare, d'estate ma anche d'inverno, dallo spettacolare volo dei gabbiani, dalla loro potenza e maestria in aria e dal loro particolarissimo verso, il cosiddetto garrito. Un simbolo di libertà. I gabbiani, da sempre, affascinano anche se, negli ultimi anni, soprattutto nelle città marine (e non solo), il loro incremento nel vagare alla ricerca di cibo sta comportando non pochi problemi.
Oggi vogliamo considerare due loro aspetti, il primo davvero curioso e legato alle modalità di richiesta e apprensione del cibo da parte dei piccoli. È la storia del cosiddetto “puntino rosso”, una caratteristica anatomica di questi volatili, di non poca importanza. I gabbiani adulti, infatti, presentano sulla parte inferiore del becco giallo un puntino di colore rosso. Non è solo un fatto “estetico”, ma è un punto di riferimento ben preciso quando i loro piccoli debbono cibarsi. Una sorta di “spia” colorata, un riferimento adoperato per “bussare” al campanello della nutrizione.
Si tratta di quello che in gergo viene detto un “superstimolo” della specie, un punto esatto al quale i piccoli (“pulli”) fanno riferimento quando hanno fame. In pratica, quando questi ultimi bussano al becco dei genitori, colpendo esattamente quel puntino rosso, provocano un rigurgito di cibo. Quel cibo, risalito nel becco e già oggetto di una prima funzione digestiva, diventa per i piccoli pulli preziosissima e indispensabile fonte di alimentazione. Si tratta, infatti, del loro cibo primario. Dunque, quel puntino rosso, è uno stimolo per esibire in pieno il comportamento di richiesta del cibo.
Come è stato possibile appurare scientificamente tutto questo? Gli studiosi hanno osservato l'ondeggiare, nel nido, della testa di un gabbiano, che finiva poi per essere sottoposto alla sollecitazione del cibo da parte del piccolo. Analogamente è accaduto con una simulazione: è stato adoperato un fantoccio di gabbiano con un puntino rosso disegnato nella parte inferiore del becco. Analogamente il piccolo, all'ondeggiare del fantoccio, cercava il puntino rosso per poterlo becchettare. Addirittura, si è notato con la presentazione solo di un becco finto, con un puntino di un rosso accentuato, che ciò provocava una reazione ancora più immediata da parte dei pulli.
Il secondo aspetto che possiamo spiegare riguarda la perfezione del volo del gabbiano, ma soprattutto la realizzazione, da parte di questo volatile, di un atterraggio sicuro, preciso, sempre regolare. Quali sono i meccanismi che consentono ciò? Il comportamento è stato studiato, tenendo conto di come il gabbiano sia in grado di cambiare la sua posizione quando atterra su un “bersaglio” specifico. Gli studiosi hanno combinato due elementi, registrando l'atterraggio di un gabbiano reale attraverso le riprese di due videocamere, quantificando la traiettoria di volo e l'angolo alare, considerandoli come dati temporali. Hanno poi elaborato questi dati adoperando un modello matematico che descrive come il gabbiano cambi posizione a seconda dell'angolo disegnato dalle ali. Eseguendo la simulazione numerica, e combinando il modello matematico e i dati empirici, è stato ricostruito il meccanismo comportamentale che riproduce la traiettoria di volo nel comportamento di atterraggio. Ed è emersa, in questi animali, un grande capacità nel programmare l'atterraggio combinando i fattori spazio-tempo.
RIFERIMENTI LETTERARI:
- Landing dynamics of a seagull examined by field observation and mathematical modelling (Eisaki Y. et al., 2021)