Si sono disputate le finali del “Torneo giovanile di calcio a 5 di Villa San Nicola” presso la struttura polivalente della frazione di Cesinali. La manifestazione sportiva è inserita nel programma civile dei festeggiamenti in onore di San Nicola.
Durante la serata, gli organizzatori Antonio Melillo e Gerardo Bottone hanno voluto ricordare e celebrare quello che è stato per tanti anni l’evento sportivo dell’anno a Cesinali con un ampio spazio dedicato a “C’era una volta … il Torneo di calcio di San Rocco”.
“Nel corso di circa 50 anni sono scesi in campo centinaia e centinaia di calciatori accomunati tutti da quello spirito di aggregazione, di rispetto e di amicizia che trovava realizzazione nel calcio romantico amatoriale di un tempo”, evidenziano i promotori.
E proprio ad una significativa rappresentanza di coloro che hanno calcato il campo sportivo di Monteuovolo, gli organizzatori della manifestazione insieme al Comitato Festa di San Nicola hanno deciso di omaggiare con una maglia celebrativa del tanto caro torneo di san rocco.
Un modo per ringraziare tutta una generazione operosa che ha fatto ed ha lasciato testimonianza di sé a Cesinali.
Uno per uno, indossando la maglietta celebrativa personalizzata, sono entrati sul terreno di gioco gli attori protagonisti di quegli anni, quelli che per i ragazzini dell’epoca erano quasi degli idoli, e doverosamente è stata ricordata ed onorata anche una rappresentanza di quegli amici, compagni di tante partite, prematuramente scomparsi.
Al centro del campo sono scesi i familiari di
1) Stefano Urciuoli n. 5:
due passioni aveva che ne contraddistinguevano e caratterizzavano le giornate: il Napoli Calcio e la politica. Amato dai suoi alunni ed in egual misura dai suoi amici che oggi che manca ne apprezzano ancor di più le sue qualità umane. Uomo di grande spirito, avrebbe sorriso a sentire questa sua valutazione tecnica. Di ruolo stopper della prima ora, avrebbe potuto fare di più, avvezzo a qualche liscio, lui stesso lo sapeva e si copriva sempre le spalle con un libero forte, insieme al suo sodale “Peppo ‘o chianchiere” si facevano la squadra per vincere il torneo, ma non sempre ci riuscivano, anzi quasi mai.
2) Giovanni Di Benedetto n. 1:
A tutti noto come Giovanni ‘o Commendatore, figura di riferimento per i suoi coetanei e per la generazione seguente. A lui si devono tante iniziative socio-sportive come appunto il Torneo di San Rocco e la costituzione dei New Executors. Importante e proficuo è stato anche il suo impegno nella pubblica amministrazione, dove ha ricoperto anche il ruolo di vice sindaco.
Del torneo fu organizzatore ma anche attore protagonista prima come portiere, atipico per l’epoca, più bravo con i piedi che con le mani (un precursore in tutto il caro Giovanni), poi come commentatore ed intervistatore.
3) Teodoro Petruzziello n. 9:
Originario di Cesinali non aveva mai perso il contatto con le sue radici e quando d’estate iniziava il torneo, Teodoro c’era sempre, con la sua voglia di partecipare e di rivedere i vecchi amici. Centravanti brevilineo, rapido, tecnico, goleador.
4) Remo Corbello n. 3:
Chi non conosce Masto Remo. Un uomo buono, al servizio di tutti, chiunque avesse bisogno di qualcosa, da un attrezzo ad un lavoretto sapeva che Masto Remo gli avrebbe dato quello che cercava. E’ stato tra i primi a credere ed investire nei giovani costituendo le prime squadre di calcio giovanile. Come calciatore tipica la sia corsa saltellante, si divertiva e faceva divertire il pubblico.
5) Lorenzo Cocchia n. 5:
Un uomo vero, legato alla sua terra ed alle tradizioni, provato dalla vita, seppe reagire impegnandosi molto nel sociale facendo nascere dalle ceneri della Marcialonga di Antonio Della Sala la Passeggiata Ecologica di Erika Cocchia, coinvolgendo e responsabilizzando i giovani di Cesinali nell’organizzazione dell’evento.
Dall’alto del suo essere maresciallo anche in campo contestava l’altrui autorità, sempre in polemica con gli arbitri tanto da collezionare cartellini gialli e rossi. Rude e cazzuto.
6) Carmine Cocchia n. 2:
Da tutti conosciuto come Peppo ‘o relle. Uomo apparentemente burbero ma simpatico e disponibile. Tignoso in campo come nella vita, difensore, guai a saltarlo per lui era un’offesa personale che andava lavata con il fuoco. O con le pietre che tirava appresso all’avversario. Un mito.
7) Gaetano Ruggiero n. 9:
Il professore, Gaetano, un uomo dal grande cuore. Semplice, umile, altruista, uno di noi. Emblema di quella generazione del fare, instancabile, sempre operosa. Da calciatore ricordava Giorgione Chinaglia, attaccante possente dalla discreta tecnica e dal buon tiro.
Cesinali senza di loro non è certamente più lo stesso.
In campo sono poi entrate le squadre evergreen:
Con la maglia (arancio-nero) la squadra denominata “Gli amici di Giovanni Di Benedetto ‘o commendatore e Stefano Urciuoli”.
1) n. 9 Domenico Di Mattia meglio noto come “Pelè”.
Centravanti, forestiero, da giovane ha dato il meglio di sé tanto da meritarsi il soprannome di “Pelè”, arrivato a Cesinali in età matura per un calciatore, ha fatto vedere sprazzi di classe ed un innato fiuto del goal.
2) n. 7 Aniello Favato - detto Cupaiolo.
Punta esterna, ala, saltava gli avversari come birilli e fulminava i portieri con diagonali imprendibili.
3) n. 5 Generoso Iannuzzi – detto ‘o barone.
Difensore dalle sorprendenti doti acrobatiche, si ricorda di lui il numero della foca, con la palla incollata sulla testa usciva e liberava l’area di rigore.
4) n. 11 Michel “le roi” Martin.
Ala sinistra, il sinistro made in Francia. Platini.
5) n. 8 Fabrizio Di Benedetto.
Centrocampista centrale, il classico numero 8, il miglior interprete del ruolo.
6) n. 7 Gerardino Bottone.
Attaccante, piccolo, rapido, dotato tecnicamente, ma innamorato del pallone, un pallone per lui ed uno per la squadra.
7) n. 6 Salvatore Panno - detto Bisaccia.
Libero vecchia scuola, dai piedi buoni e dal passo felpato, Aldair.
8) n. 9 Sebastiano Pastore
Punta, dal passo caracollante ed il fisico potente, tiro esplosivo.
9) n. 10 Ciro De Vito detto - Ciro Alì
Mezza punta, tecnicamente dotato, il mago del dribbling.
10) n. 10 Felice Giuseppe Dell’Anno meglio noto come Peppo ‘o Chianchiere.
Trequartista, uno dei veterani del torneo, possiamo annoverarlo a pieno titolo tra i soci fondatori, faceva di tutto: organizzava, giocava ed a volte vinceva pure il torneo. Amava indossare la 10. Ricordava negli atteggiamenti in campo un grande del tempo come Gianni Rivera
11) n. 7 Carmine Urciuoli
Ala tornante a destra, si ricorda il suo look tipico dell’epoca, le sue sgroppate sulla fascia, ed il richiamo “Pino Pino lanciami”, ma Pino - alias Peppo ‘o Chianchiere - non gliela dava mai!!
12) n. 1 Antonio Siniscalchi
Nella mente di chi ha amato il torneo di San Rocco, è il portiere, spettacolare nei tuffi e nelle prese, impareggiabile nel comandare la difesa, para rigori … e poi quando perdeva le staffe era spettacolo nello spettacolo, giaguaro.
13) n. 2 Augusto Meo
Terzino destro, molto forte fisicamente, dalla grande falcata, decano del torneo.
Con la maglia (giallo-blu) la squadra denominata “Gli amici di Teodoro Petruzziello e Remo Corbello”.
1) n. 6 Gerardo Pellecchia
Libero d’avanguardia, capitano della squadra della Sabina, tecnica, stile e sostanza, danzava in campo, forte di testa sui calci d’angolo, gran tiro e lanci millimetrici. Ruud Krol.
2) n. 10 Gerardo Romano
Trequartista, lui è il numero 10, un destro fatato e giocate da lasciare a bocca aperta, vedeva la porta ed i compagni, Gianfranco Zola.
3) n. 8 Antonio Melillo
Terzino sinistro, centrocampista, un motorino instancabile dal sinistro educato.
4) n. 1 Dario Fiore
Prima di diventare sindaco, era difensore-centrocampista, incontrista generoso, una vita da mediano.
5) n. 11 Antonio Picariello
Ala mancina, dalla inconfondibile corsa e grande spirito di abnegazione per la squadra.
6) n. 9 Antonio Romano detto l’Argentino
Il sudamericano di Villa San Nicola centravanti vecchio stampo.
7) n. 5 Pasquale La Penna
Difensore, un muro che respingeva ogni avversario, si è distinto anche a livello dilettantistico. Samuel.
8) n. 1 Gerardo De Venezia a tutti noto come Natalino.
Portierone, dalla grande forza fisica a cui non abbinava una tecnica eccelsa. Compensava il tutto con un grande cuore ed una grande passione per il calcio.
9) n. 6 Umberto Oliva.
Libero classico, destabilizzato dalle teorie sacchiane sul fuorigioco. Si ricorda la sua mano sempre alzata a segnalare l’off-side, quasi mai fischiato, e le sue corse veloci a recuperare l’avversario. Franco Baresi.
10) n. 10 Lucio Vecchione.
Attaccante, ha calcato terreni di gioco a livello professionistico distinguendosi per tecnica e senso del goal, onorato di ricevere questa maglia celebrativa, è la dimostrazione che il torneo di San Rocco ha un valore anche per chi non lo ha mai disputato.
11) n. 9 Pasquale De Vito - Giacobetti.
Punta, dalle polveri bagnate, ma dal grande cuore, senso di partecipazione ed attaccamento alla manifestazione, qualità che ne fanno il simbolo della maggioranza dei partecipanti al Torneo di San Rocco.
12) n. 1 Giuseppe Galasso – Peppino ‘o vigile.
Portiere, il vigile con i guantoni, l’essenza della partecipazione collettiva al torneo.
13) n. 5 Carmine Tucci.
Difensore, il tedesco di Cesinali, forte e volitivo, non disdegnava proiezioni offensive per cercare la rete avversaria. Hans Peter Briegel
Con la maglia (bianca) la squadra denominata “Gli amici di Lorenzo Cocchia, Carmine Cocchia, Gaetano Ruggiero”.
1) n. 1 Domenico Nunziante
La giovane promessa destinata a scalzare il vecchio leone dal trono di miglior portiere del torneo, estremo difensore completo. Walter Zenga.
2) n. 11 Luigi Siniscalchi - Giggino
Dargli un ruolo sarebbe riduttivo, presente in ogni zona del campo, con qualità e carattere. Dal sinistro magico ed esplosivo alla Mariolino Corso, quando lo caricava facendo leva con le braccia per dare forza e slancio erano guai grossi per i portieri.
3) n. 8 Aniello Iannaccone
Centrocampista moderno e completo, atletismo e intelligenza tattica le sue doti principali. Tipico il suo rubar palla con veloce ribaltamento dell’azione e assist al compagno.
4) n. 4 Giovanni Parrella.
Centrocampista, sempre lì nel mezzo, metronomo tecnico con sprazzi di classe.
5) n. 3 Angelo Luce - Cabrini.
Difensore, marcatore implacabile, un vero incubo per gli attaccanti, li seguiva ovunque.
6) n. 7 Antonio Spina - Baffone.
Ala destra classica, dalla finta mortifera. Tecnica e stile il suo marchio di fabbrica.
7) n. 3 Rocco Stabiano
Difensore di grande carattere, lottatore, fiero cesinalese purosangue, simbolo della squadra Jolly Color.
8) n. 9 Mario Fiore.
Attaccante rapido, veloce, sempre presente al torneo di San Rocco.
9) n. 9 Sabatino Parrella
Attaccante giovane, promettente anche per traguardi calcistici più importanti.
10) n. 8 Giovanni Spagnuolo
Stopper vecchio stampo, non mollava mai
11) n. 3 Gerardo Spagnuolo
Difensore di peso e di sostanza, grande interprete dello spirito goliardico e ludico della manifestazione.
12) n. 5 Gino Dattolo
Difensore, marcatore implacabile dalle spiccate doti offensive. Si ricorda di lui un goal memorabile da metà campo.
13) n. 8 Giacomo Paparella
Centrocampista brevilineo dal passo corto ma dal lancio lungo e calibrato. Veterano della manifestazione.
14) n. 9 Carmine Spina per tutti Titillo
Centravanti moderno, vedeva la porta come pochi, ma sapeva anche far girare la squadra, come nel calcio professionistico ha fatto Gonzalo Higuain. Figura esemplare del calcio locale. Titillo è il calcio a Cesinali, per doti tecniche, fisiche e soprattutto umane. Modello per generazioni di ragazzi che hanno amato questo sport.